Traslocazioni robertsoniane: cosa fare?

Traslocazioni robertsoniane: cosa sono?

Una traslocazione robertsoniana è un riarrangiamento cromosomico che coinvolge due cromosomi acrocentrici. Le traslocazioni robertsoniane sono il riarrangiamento cromosomico più frequente negli esseri umani, con un’incidenza di 1 su 1.000. La differenza tra traslocazioni Robertsoniane e traslocazioni bilanciate è che le persone con una traslocazione Robertsoniana hanno 45 cromosomi invece di 46. La traslocazione ha luogo quando due cromosomi acrocentrici perdono i loro bracci corti (bracci p, noti anche come satelliti). I rimanenti bracci lunghi si fondono insieme attorno al centromero, formando un unico cromosoma. I cromosomi acrocentrici del cariotipo umano sono i cromosomi numero 13, 14, 15, 21 e 22.

Sebbene siano possibili tutte le combinazioni, due sono le traslocazioni robertsoniane più frequenti negli esseri umani:

  • rob(13;14)(q10;q10) (questa è sicuramente la più frequente e rappresenta il 75% di tutte le traslocazioni robertsoniane);
  • rob(14;21)(q10;q10).

Quali sono le conseguenze cliniche di una traslocazione robertsoniana?

Le traslocazioni robertsoniane sono causate dalla perdita dei satelliti (bracci corti) di due cromosomi acrocentrici, di cui i bracci lunghi si fondono poi insieme formando un unico cromosoma. La perdita dei satelliti dei cromosomi acrocentrici non causa alcun problema clinico, in quanto questi satelliti contengono materiale genomico che non è essenziale per la vita. Pertanto, i portatori di una traslocazione robertsoniana sono sani.

Tuttavia, i portatori di una traslocazione robertsoniana hanno problemi di fertilità o aborti ricorrenti (poliabortività, in inglese RPL: Recurrent Pregnancy Loss) e sono a rischio di concepire embrioni con un cariotipo sbilanciato. Ciò è dovuto al fatto che le traslocazioni robertsoniane possono portare a gravi sbilanciamenti genetici nei gameti (uova e spermatozoi), dove il patrimonio cromosomico deve dividersi a metà per combaciare con l’altra metà del partner.

Ad esempio, un portatore di una traslocazione robertsoniana che coinvolge il cromosoma 21 è a rischio di avere un bambino con sindrome di Down (trisomia 21).

Traslocazione robertsoniana: qual è il rischio di sbilanciamento fetale?

Poiché gli sbilanciamenti genetici causati da una traslocazione robertsoniana nei gameti sono considerevoli, il rischio di avere un bambino affetto è inferiore all’effettiva prevalenza di infertilità o aborti ricorrenti in queste coppie. Dunque, è molto probabile che i gameti e gli embrioni con uno sbilanciamento cromosomico causato da una traslocazione robertsoniana siano selezionati negativamente prima della fecondazione o vengano eliminati nelle prime fasi della gravidanza.

Tuttavia, esiste il rischio per le coppie con una traslocazione robertsoniana di avere un figlio affetto alla nascita:

  • Traslocazioni robertsoniane t(13:14): c’è la possibilità di concepire feti affetti da sindrome di Patau (trisomia 13). Tuttavia, questi feti, di solito, vanno incontro ad aborto spontaneo precoce (solo nello 0,4% dei casi la gravidanza continua). La trisomia può essere rilevata dalla diagnosi genetica prenatale precoce. Il rischio complessivo di un neonato affetto è stimato intorno all’1%.
  • Traslocazioni robertsoniane che coinvolgono il cromosoma 21: quando uno dei genitori è portatore sano di una traslocazione robertsoniana che coinvolge il cromosoma 21, il rischio di avere un bambino affetto da sindrome di Down è stimato essere del 10-15% quando il portatore è la madre e dello 0,5% – 2,5% se il portatore è il padre. La differenza nei valori di rischio è dovuta al fatto che gli spermatozoi sono molto meno permissivi per quanto riguarda gli sbilanciamenti cromosomici, quindi gli spermatozoi geneticamente sbilanciati sono più frequentemente eliminati rispetto agli oociti geneticamente sbilanciati.
  • Traslocazioni robertsoniane che coinvolgono i cromosomi 13, 14, 15 o 13, 14, 15 e 22: il rischio di un neonato affetto è basso ed è stimato intorno all’1%.
  • Traslocazioni robertsoniane tra cromosomi acrocentrici omologhi (es.13: 13, 14:14 o 21:21): in questo caso il rischio di progenie affetta è del 100% (quindi la coppia può concepire solo feti affetti, ad ogni gravidanza e indipendentemente dal sesso fetale).

Traslocazioni robertsoniane: qual è il rischio di aborto?

Come detto sopra, un portatore di una traslocazione robertsoniana è più predisposto a problemi di infertilità o poliabortività piuttosto che al rischio di avere un figlio affetto. Ciò accade perché i gameti sbilanciati sono per lo più geneticamente inadatti alla gravidanza ed è quasi impossibile per l’embrione continuare in una gestazione vitale. Tuttavia, i portatori di una traslocazione robertsoniana possono anche avere bambini sani. Alcune delle domande tipiche poste dalle coppie con una traslocazione robertsoniana sono:

  • Qual è il nostro rischio effettivo di aborto ad ogni gravidanza?
  • Quante probabilità abbiamo di avere un bambino sano?

Avendo premesso che vi è comunque rischio di aborto elevato nei portatori di traslocazione robertsoniana, non è facile quantificare con precisione tale rischio. In uno studio su 45 gravidanze, nell’80% si hanno avuto aborti spontanei, mentre nel 20% dei casi si è arrivati a termine con la nascita di bambini vivi o morti.

Traslocazioni robertsoniane: soluzioni per ridurre il tasso di aborto spontaneo.

Poiché il rischio di aborti ricorrenti è elevato per i portatori di una traslocazione robertsoniana, le coppie spesso chiedono cosa possono fare per ridurre il rischio di aborto spontaneo.

Una possibilità è la PGD (Preimplantation Genetic Diagnosis). È stato dimostrato che la PGD, con il conseguente trasferimento di un embrione normale (o bilanciato), migliora i tassi di nati vivi e riduce il tasso di aborto. Sorprendentemente, fino a poco tempo fa, non era disponibile una tecnica genetica nella diagnostica di routine per distinguere tra un embrione con cariotipo normale e un embrione con una traslocazione bilanciata (sebbene l’esito clinico sarebbe stato prevedibilmente lo stesso).  Ora è invece possibile fare una distinzione, utilizzando gli SNP microarrays (anche se la tecnologia potrebbe non essere disponibile in tutti i centri di fertilità).

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Citazioni

Nussbaum RL et al Thompson & Thompson – Genetica in Medicina

Filo diretto con le malattie genetiche vol 2, ed UTET, 2001.

Translocations, inversions and other chromosome rearrangements. Morin SJ, Eccles J, Iturriaga A, Zimmerman RS. Fertil Steril. 2017 Jan;107(1):19-26. PMID: 27793378

Reproductive risk of the silent carrier of Robertsonian translocation. Kolgeci S, Kolgeci J, Azemi M, Shala R, Dakas A, Sopjani M.
Med Arch. 2013;67(1):56-9. PMID: 23678842

Harper S – Practical Genetic Couselling 6th ed. – Arnold ed.

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